Creare una città teatro - Arona - Lago Maggiore
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Creare una Città-Teatro sulle sponde del Lago

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Dal lagoscenico entriamo ad Arona, mi accompagna il remattore Carlo che mi lascia proprio sotto il sipario stellato di questo teatro ribaltato.

Scendo nel foyer piazza del Popolo e voglio subito controllare i camerini degli attori della nuova produzione sull’acqua: attraverso la via e mi addentro nell’albergo Florida, salutando con un sorriso le maschere, pardon, gli addetti alla reception. Le prove costume sono in corso, ma manca giusto uno scampolo di stoffa verde lago. Mi offro: passerò io da Rinaldi, con una passeggiata lungo corso Cavour.
Una sbirciatina alle vetrine: locandine di spettacoli, allestimenti floreali, abiti degli spettacoli passati, foto incorniciate. Ogni spazio è un frammento di ricordo e di promessa. Come non fermarsi allora per un caffè con pasticcino e poesia, tutti scelti dal menù di uno dei bar? Che sarà mai un piccolo ritardo nell’acquisto del metro di tessuto? Sazia di parole e dolcezza, vengo fermata da due giovani in maglietta bianca: sono studenti che mi progongono un volantino e mi raccontano il programma di questi giorni di festival, rimandandomi al sito e ai social per le settimane successive di attività. Ringrazio, non svelo il segreto d’essere un’inviata teatrale e varco la soglia del negozio, meta della missione: la titolare ha già le misure della funambola, ha ben chiaro il colore della tuta e non sbaglia nell’abbinare il verde lago, di una sfumatura di lago increspato in un giorno d’estate torrida.
Prendo il pachettino di carta griffata e vado incontro all’inizio di uno spettacolo col cappello: l’artista di strada sta chiamando a raccolta il cerchio magico della platea improvvisata di pubblico composito. Fiato sospeso e risate, a tempo di ironia. Monete, chiacchiere su provenienza e mestiere e poi via: mi piace fotografare gli allestimenti delle librerie che propongono in bella mostra i titoli degli autori ospiti in città, s’inventano fondali e scenografie di teatri letterari che fanno venire voglia di leggere sempre e poi di fermarsi al firmacopie, per avere un volume unico.
Prendo poi, spedita, la via della Parata perché in stazione mi attende il maestro della banda e la maestra i danza per capire come muovere gli allievi del liceo coreutico aronese che partecipa, come sempre, alla progettazione e alla realizzazione di alcuni degli eventi dell’anno.
Mi fermo solo un attimo per salutare la gelataia che ospita il Gruppo di teatro-lettura del lunedì e prometterle che la fotografa andrà a scattare immagini per una bella storia Instagram al più presto.
Non basta una giornata per salutare gli amici del Piroscafo che salpano con monologhi sempre nuovi, per arrivare in biblioteca e vedere gli occhi spalancati dei bimbi per le letture animate o i piccoli sketch fiabeschi, confrontarsi con i direttori artistici del teatroXcasa, salire in Rocca per controllare il palco di terra che ammira il palco di lago, per conoscere le nuove case residenza teatrale, per rimanere in un angolo dei cortili delle antiche dimore trasformati in palchi di piccoli concerti e spettacoli di parola. Menomale che stasera si cena con la direttrice artistica Dacia Maraini per programmare le interviste dei prossimi due mesi! Siamo a settembre: questo anno di Teatro sull’acqua è stato intenso e il prossimo, si prospetta ancora più ricco! Tra poco inizia la scuola: gli spettacoli per gli allievi registrano sempre il tutto esaurito e anche i laboratori non sono da meno. La novità? Il corso all’Uni3! E poi chissà cosa non si inventerà il direttivo…
Scusa Carlo, so che devi insegnare a remare ai più giovani… ora ti libero! Alla prossima!

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