06.09.25 | MENO DI DUE

Due persone, un uomo e una donna, che si incontrano per la prima volta. Dopo essersi scritti, mandati foto, conosciuti a distanza per alcune settimane, forse mesi, hanno deciso di vedersi per davvero. Lui per raggiungere lei ha fatto un lungo viaggio, entrambi sono pervasi da una leggera trepidazione. 

All’inizio dello spettacolo li troviamo nell’attimo esatto in cui si conoscono e inizialmente non sappiamo niente di loro, né chi siano né da dove vengano. Attraverso il loro dialogo e le domande che si fanno l’uno l’altra, capiamo piano piano qualcosa di come sono fatti e di come pensano e di quale sia il loro passato. Assistiamo al dischiudersi di due persone che iniziano a conoscersi di fronte a noi, siamo testimoni del primo momento reale, vivo, fra di loro. L’attimo in cui è finito il tempo delle chat, dei profili, delle foto truccate o sempre un po’ in posa, e due persone si guardano negli occhi, sperando di piacere all’altro e soprattutto cercando nell’altro qualcuno per cui perdere la testa. È una situazione che ci rende per forza un po’ goffi, intimiditi, impacciati e insicuri: desideriamo piacere e, allo stesso tempo, che quella persona che abbiamo davanti ci piaccia. Ed è nelle pieghe di questa insicurezza e di questa attesa che i due iniziano a parlare, a conoscersi, a scoprire e condividere parti di sé. 

I nostri personaggi sono due persone adulte a cui la vita ha dato qualche botta, hanno già delle storie alle spalle, alcune delusioni e qualche ferita, ma che oggi sono pronti a rimettersi in gioco e a cercare una relazione che li completi e che li renda felici. In questo momento sono pronti a scommettere su se stessi e su uno sconosciuto, per dare inizio a quel percorso misterioso e imperscrutabile che è una relazione nuova e potenzialmente tutta da costruire. 

La loro giornata passa così, in una quieta cittadina di provincia, fra chiacchiere al bar, silenzi, viaggi in macchina e piccole delusioni. Un’escursione in una grotta millenaria, una partita a bowling, una passeggiata fianco a fianco e un selfie venuto un po’ così. In mezzo a un nuvolone carico di pioggia, si affaccia in lontananza una tiepida luce.

Crediti

COMPAGNIA TEATRODILINA

Scritto e diretto da Francesco Lagi

Con Anna Bellato, Francesco Colella, Leonardo Maddalena

Disegno sonoro Giuseppe D’Amato scene Salvo Ingala costumi Ilaria Ladislao luci Martin E. Palma

Sabato 06.09 | h 21.00

Durata spettacolo: 75 minuti

Lido di Arona | Corso Europa 12

10€ | 15€

BIGLIETTERIA

INTERO € 15

• RIDOTTO € 10 – Tessera FAI, Feltrinelli, Mondadori, Biblioteca di Arona 

GIOVANI € 10 – Under 30